Castello di Ama

Nedko Solakov

Amadoodles

2007

[…] Per l’intervento al Castello di Ama, Solakov “popola” le pareti delle sale, dove abitualmente si degusta il suo celebre vino, di piccole scritte e disegnini, apparentemente infantili ed improvvisati, dove con sottile ironia, frasi ad effetto e piccoli personaggi si insinuano tra gli oggetti esistenti o tra le intercapedini del muro, dando vita a dialoghi e situazioni apparentemente paradossali che approfondiscono la storia, l’abituale destinazione d’uso e il nuovo ruolo nell’ambito del sistema dell’arte contemporanea del castello stesso.

In una versione contemporanea ed ironica della tradizione millenaria della pittura muraria e dell’affresco in Toscana, l’artista costruisce delle storie parallele nelle quali gli oggetti e gli elementi architettonici preesistenti nella sala si animano di vita propria e rivelano uno spirito vigile e ricettivo di quanto avviene attorno a loro, come la minacciosa presa del telefono che esclama/rivela di “sapere molte cose” o gli interruttori della luce che dialogano tra loro sull’importanza della loro reciproca posizione. […]

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