Giorgio Andreotta Calò

tana
TANA (appunti sulla poetica del progetto)
È trascorso del tempo dal primo incontro con Ama. Più volte sono tornato. Sono passate le stagioni, cambiata la temperatura, i colori del paesaggio. Ho visto questo luogo trasformarsi e ho cercato di comprenderlo vivendolo, attraversandolo, concedendogli il tempo necessario perché si manifestasse.
Ho esplorato a piedi i dintorni, osservato Ama dai filari delle sue vigne, tra i muri di pietra, e poi da lontano dalle colline circostanti. Era come se stessi cercando di coglierne l’anima, come mi era stato detto di sentire Ama, come un organismo vivo. Ho compreso la cura del paesaggio, come il disegno delle linee dei suoi vigneti: integrare l’intervento umano in un contesto naturale e dunque raggiungere una sintesi, tradurla in vino per assimilare questo luogo in un sorso intenso.
C’è voluto questo tempo prima di arrivare a concepire un progetto. Forse anche un arresto forzato, una lunga pausa che ha in parte assecondato questa lentezza e che ha definito più chiaramente la natura del segno da lasciare. Il tempo di una lenta maturazione. Un tempo impossibile per i ritmi frenetici e spinti a cui ci siamo abituati.
Vorrei che il progetto fosse in grado di condensare quel che Ama rappresenta, il suo carattere intrinseco, immutabile.
Abbiamo individuato un luogo ancora intatto. Uno spazio liminale fuori dal borgo e al contempo incastonato tra linee di confine tra la piccola strada che porta a Casanova, il vecchio acquedoccio e i nuovi filari di vigna sul fianco orientale. L’intento è quello di intervenire nel territorio con un approccio simile a quello della lavorazione della terra seguendo le linee naturali, i profili e le pendenze del terreno. In una relazione con esso non parassitica ma simbiotica.
Le prime immagini che avevo raccolto erano vedute satellitari del territorio di Ama. Era come se lo guardassimo dalla prospettiva del cielo, come fossimo noi stessi dei frammenti che per gravità stavano per precipitarvi sopra. Una pioggia di stelle cadenti.
C’è sempre stata questa dimensione verticale ad accompagnare la mia esperienza di questo luogo. Una relazione indissolubile tra cielo e terra, nella crescita delle piante dal suolo, nella caduta della pioggia, nella maturazione portata dal sole, la gravità, il terreno che assorbe, rigetta, rilascia, e riaffiora. Il risultato di questo scambio verticale è trattenuto nei frutti delle vigne e degli ulivi.
In questo continuo dialogo tra il cielo e la terra l’intervento vuole idealmente aumentare le distanze in un rapporto di scambio che da pioggia a terreno si estende dalla volta celeste alle viscere del sottosuolo. Questo progetto è il tentativo ultimo di evocare in uno spazio raccolto e intimo questa relazione intrinseca tra due opposti. Come se in questo luogo profondo potessimo proiettare l’universo.
Il terreno dei vigneti è ricco di calcare, ne puoi sentire l’eco nel vino. Spesso, camminando tra i terreni smottati dove sono passate le scavatrici - spostando volumi di terra per impiantare nuove vigne - affiorano granuli di gesso e quarzite che brillano rifrangendo il sole come fossero stelle cadute.
Ho pensato alla tana per un ritorno alla nostra dimensione più selvatica e animale, scavarla idealmente nel suolo ed accedervi per passaggi tortuosi. Disegnare la pianta di questo ambiente come viscere, organo alloggiato quasi anatomicamente nel terreno di Ama, un suo fegato.
Da un oculo che quasi ricorda l’antico omphalos trapela la luce del sole a rischiarare l’ambiente. Proiezione immaginifica della volta celeste sul pavimento.
Incastonati nel soffitto un gruppo di quarzi e calciti opalescenti disposti a costellazione.
La tana, con la sua forma di fegato, ci riporta all’arte divinatoria degli aruspici, alla lettura del tempo e dei segni del cielo, al sacrificio propiziatorio, al rito di fondazione.
È un organo dal forte potere simbolico. Generato nel territorio di queste colline e sviscerato da esse per creare un vuoto, uno spazio dell’immaginazione che noi possiamo abitare.
Giorgio Andreotta Calò




















